raffaele solaini
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Che il telefonino non fosse più solo uno strumento per comunicare, era cosa nota. Ma da domani, con l’uscita del nuovo iPhone, l’epopea del cellulare si arricchisce di una nuova puntata e l’eroe tascabile, il nostro piccolo adiuvante magico, cambierà ancora una volta fisionomia.

Fin da quando è stato precocemente trasformato in uno status symbol, il cellulare è diventato segno di identità sociale. Non solo, quindi, un mezzo per fare, ma anche, e innanzitutto, un modo di essere. Indice debole, perché il cellulare lo hanno tutti, di un profilo professionale e, soprattutto, memoria di una rete di relazioni, all’interno della quale ciascuno di noi cerca la propria collocazione. Chiunque abbia smarrito il cellulare, del resto, sa come la prima preoccupazione sia per la perdita della rubrica. Una preoccupazione profonda, un’angoscia quasi personale, che mostra come, privata dei suoi contatti, l’identità si senta sotto attacco.

Il cellulare ci ha trasformato in soggetti senza fissa dimora, ma ovunque a casa propria, perché sempre reperibili. Un po’ straniti, ma anche rassicurati, protetti e definiti dalla possibilità di comunicare. Dimmi con chi parli e ti dirò chi sei, si sarebbe potuto dire fino a ieri. Da domani, però, le cose cambieranno, perché con il nuovo iPhone diventa evidente che la comunicazione interpresonale diventa un aspetto quasi secondario, annegato fra le mille altre funzioni non più solo di contorno.

Il nuovo iPhone offre un telefono integrato in un computer portatile. Espande la propria memoria, fino a sovrapporla alla nostra. Potenziando l’accesso alla rete, alle informazioni e al sapere quindi, l’iPhone diventa un appendice capace di reintegrare un’identità che proprio nella rete si era un po’ dispersa, restituendole contenuti. Non più solo un mezzo per entrare in relazione, ma un diario di bordo completo del GPS, per riaffermare anche la propria collocazione nello spazio.

Il gioco, la dimensione ludica e libertaria associata al marchio Apple fin dalla sua nascita, ha partorito un mondo. Un mondo pieno di ricordi e fotografie, sensazioni e musica. Un mondo completo, virtuale ma vero. Tanto vero che, toccandolo, lo si può modificare. Un mondo che non sta più fuori di noi, nelle relazioni anche un po’ disordinate e casuali che si instaurano con gli altri, ma che ci si può mettere in tasca.

I-PHONE, PIU` CHE UN TELEFONO, UN MONDO A PORTATA D IDITO
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(Affaritaliani.it, 10-07-2009)